« Galleggiando a lungo in oceani deserti
ho fatto del mio meglio per sorridere
finché i tuoi occhi melodiosi e le tue dita
mi attirarono affettuosamente alla tua isola
e tu cantasti
naviga da me
naviga da me
lascia che ti avvolga
Sono qui
Sono qui
aspettando di possederti... »
(Da "Song to the siren" di Tim Buckley)
il termine sirena, così come in molte altre lingue di tipo romanzo, indica una figura antropomorfa metà pesce e metà donna, chiamata mermaid ("vergine del mare") in inglese. Questa figura è quella che popolarmente è associata al termine in questione, grazie anche a molti libri, pellicole e cartoni animati.
Nella tradizione orientale, risalente al 1000 a.C., la sirena è metà uccello e metà donna. In questa antica tradizione, che indica più chiaramente le arpie, esse attiravano, i marinai con il loro canto facendoli naufragare sugli scogli delle loro isole rocciose, pronte a rapirli e a divorarli. Le arpie erano mostri in grado di creare burrasche marine sotto forma di terribili venti, impersonando divinità infernali che derubavano l'anima di chi stava per morire. Ambedue le tradizioni quindi possono raffigurare sempre le arpie e non le sirene, vista la similarità fra i due connotati.
Secondo alcuni miti greci, esse erano figlie di Acheloo e Mnemosine, o Calliope, o Tersicore. Secondo altri, furono generate da tre gocce di sangue perse da Acheloo durante un combattimento. Inoltre, sempre secondo alcuni miti, furono trasformate in tal modo da Demetra per poter cercare Persefone rapita da Plutone (o per punizione per non aver saputo evitare il ratto) o "secondo altri" furono trasformate dalle Muse poiché battute nel canto. Altri miti ancora affermano che Afrodite le avesse punite trasformando la metà inferiore dei loro corpi in uccello perché rifuggivano dai piaceri carnali.
Le Sirene sono menzionate per la prima volta da Omero. Nel poema sono due mentre altri autori posteriori ne ricordano quattro: Telete, Redne, Molpe e Telsiope, oppure tre: Pisinoe, Aglaope e Telescope, conosciute anche coi nomi di Partenope, Leucosia e Ligea.
Con il loro canto affascinavano i marinai che erano indotti a schiantarsi sugli scogli dell'isola dove vivevano (identificata con gli scogli di Li Galli, poco a sud della penisola sorrentina). Solo due navi sfuggirono alla morte: quella di Ulisse, di ritorno dalla guerra di Troia, e quella degli Argonauti.
L'eroe di Itaca, consigliato da Circe, tappò le orecchie dei compagni con la cera e si fece legare per poterne ascoltare il canto, mentre la nave degli Argonauti si salvò grazie alle doti canore di Orfeo che le batté nel canto; in tale occasione le sirene si buttarono in mare per lo sconforto e furono trasformate in sassi.
Si dice che il canto delle sirene rendesse i marinai che l'avevano ascoltato più saggi a causa della loro onniscienza, e che il loro canto potesse addirittura fermare i venti. Nei mari europei, le sirene sono state avvistate dall'antichità fino a tempi piuttosto recenti (inizio '900) nel Mar del Nord, nell'Oceano Artico e nell'Oceano Atlantico.
blablabla so che non leggerete percio ecco delle foto: